Key
Federica Pannocchia alias Key
FEDERICA PANNOCCHIA - BIOGRAFIA
Sono nata a Livorno il 15 ottobre 1987, nella bellissima Toscana. Adoro il mare e la natura, e sono stata molto fortunata nel nascere in un piccolo paese sulla costa (in provincia di Livorno), circondata da spiagge, colline e animali. Ricordo molte cose della mia infanzia, così come adorassi ballare, creare scenette e scrivere. Queste erano le mie passioni più grandi. Tanto che poi crescendo chiesi a mia mamma di iscrivermi a una scuola di danza, mi appassionai sempre più di cinema e cominciai a scrivere le mie prime storie. Ricordo ancora oggi il mio primo, breve racconto che decisi di rendere pubblico e che fu esposto durante una mostra a Cecina. Si intitolava Lungo i miei passi e la protagonista era una bambina gravemente malata di un tumore chiamato neuroblastoma. Era un inno alla vita nonostante la morte.
Poi, all'età di 13 anni ho letto un libro che ha cambiato la mia vita, per sempre. Il Diario Di Anne Frank. Come me, Anne adorava scrivere, e non riuscivo a capire come potesse esistere tanto odio, discriminazione e ingiustizia. Mi resi conto che c'era ancora moltissimo da imparare dal nostro passato. Questi dubbi e queste domande mi hanno accompagnato nella crescita, sentendo dentro di me un bisogno di fare qualcosa per il prossimo. Durante l'adolescenza ho fatto varie esperienze di volontariato, con persone meravigliose, ma ancora dovevo capire quale sarebbe stato il mio destino, la mia strada.
Nel 2012 ho sentito il bisogno di trasferirmi all'estero. Decisi per Londra, città bellissima piena di attività, curiosità, cultura, turismo e teatro. Coltivai la mia passione per la recitazione avendo modo di prendere parte a vari cortometraggi e spettacoli teatrali, ritrovandomi così a far parte di cast internazionali. Conoscere le diverse culture fu fantastico, così come praticare sempre di più la lingua inglese!
Nonostante questa splendida avventura, sentii che mi mancava l'Italia. Avevo bisogno del mare, del sole, del cibo italiano! Avevo bisogno di cercare ancora me stessa, di trovare la mia strada. A Londra ebbi modo di visitare numerosi musei, anche alcuni sulla guerra e mostre sull'Olocausto. Nei fui toccata, profondamente. Una volta rientrata in Italia scrissi alcuni libri tra cui Come lacrime nella pioggia (che da voce alle donne in India, vittime di discriminazione, abusi e matrimoni sessuali, che ho reso disponibile online gratuitamente proprio per sensibilizzare sull'argomento) e un libro dal titolo Quando dal cielo cadevano le stelle. Un libro che scrissi per me, per il bisogno di farlo, di avere una "mia" bambina della Shoah che avrebbe potuto dare una voce a chi non ne aveva più una. Racconta la storia di Lia, giovane ragazza italiana,
con l’unica colpa di essere ebrea durante il periodo del nazionalsocialismo. Accende i riflettori sul rastrellamento del ghetto ebraico di Roma, sulla deportazione ma soprattutto sul valore della vita. Solo dopo averlo letto mi sono resa conto dei suoi messaggi e dei suoi insegnamenti. Inviai così il manoscritto a varie case editrici e ricevetti il mio primo contratto. Quando dal cielo cadevano le stelle è stato pubblicato nel 2016 dalla casa editrice Eden Editori. Ed è stato un sogno, inaspettato, che diventava realtà.
Non mi resi conto di quanto la mia vita stesse cambiando. In quegli anni, infatti, entrai anche in contatto con la scrittrice e speaker statunitense Cara Wilson Granat, la quale per anni ha corrisposto con Otto Frank - il papà di Anne -, pubblicando le loro lettere su un libro. E subito mi resi conto di avere davanti una persona straordinaria, col cuore pieno di luce e di bontà che ancora oggi è una delle mie più care amiche.
Ebbi così modo di conoscere maggiormente la storia della famiglia Frank e di sapere che Buddy Elias - cugino di Anne Frank - era l’unico membro della famiglia ancora in vita.
Nel 2014 e nel 2015 instaurai una profonda amicizia con Buddy, fino al giorno della sua morte. Ci sentivamo regolarmente via e-mail e ben due volte ebbi l'occasione straordinaria di essere invitata da Buddy a casa sua, per conoscerci di persona. La prima volta non potei perché avevo difficoltà economiche, la seconda volta proposi io di raggiungerlo ed iniziammo a organizzarci quando lui si ammalò. E morì nel 2015. Non passa un giorno in cui non pensi a lui, ai suoi insegnamenti, al suo sorriso, a tutte le cose che mi raccontava sulla sua vita, su sua cugina Anne Frank, incoraggiandomi nei miei sogni e nei miei ideali. È stato grazie alla mia amicizia con Buddy, infatti, se mi sono resa conto che in Italia mancava una Fondazione che onore avrebbe portato il nome di Anne Frank per poter ricordare la sua storia, il suo Diario, le vittime della Shoah. Sino a promuovere oggi la pace, il rispetto e l'accoglienza.
Nel 2015 ho costituito l’Associazione di volontariato Un ponte per Anne Frank di cui ne sono Presidente e Fondatrice, che nel 2018 è diventata Partner Italiano de La Casa/Museo di Anne Frank con il quale abbiamo avviato numerosi progetti ancora attivi.
Con immenso onore collaboriamo attivamente con Scuole, Comuni, Enti, biblioteche e Sopravvissuti al dramma della Shoah quali Sami Modiano, Kitty Braun Falaschi, la Senatrice a Vita Liliana Segre ed Eva Schloss, sorellastra di Anne Frank.
Abbiamo all’attivo numerosi progetti educativi come laboratori, mostre itineranti, viaggi della Memoria e incontri con Sopravvissuti al dramma della Shoah. Protagonisti sono sempre gli studenti, per incoraggiarli a riflettere, a essere cittadini attivi e a celebrare la propria individualità, accettando il prossimo e noi stessi per come siamo.
Sono inoltre ideatrice del cortometraggio “Il nostro nome è Anna”, vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali. Il corto – durata 23 minuti – per la prima volta in assoluto porta gli ideali di Anne Frank nella nostra società oggi. La protagonista (interpretata dalla bravissima Ludovica Nasti, attrice della serie Rai ‘L’Amica Geniale’) si ritrova circondata da una società che non comprende e decide di lottare per i propri ideali, combattendo contro il bullismo e l’indifferenza.
L’Associazione di volontariato Un ponte per Anne Frank nel 2022 ha inoltre aperto una succursale a Villa Raspa, Pescara, con presidente Umberto Di Francesco.
Stiamo sviluppando numerosi nuovi progetti; per non dimenticare, per unire il passato al presente e costruire oggi una società di Memoria, rispetto, inclusione, pace e tolleranza.Quello che so di sicuro è che non mi fermerò mai. Sito: http://www.unponteperannefrank.org -Rimaniamo in contatto: http://www.instagram.com/federica_pannocchia